Finalmente siamo partiti con nuove strutture, come avevamo promesso agli amici del Petttirosso ed alla collettività che ripone tanta fiducia in questo Centro ed a buon ragione. Siamo partiti con le nostre poche risorse date da chi ha donato il 5 per mille, e facendo anche un finanziamento in attesa che arrivino i previsti contributi, che per ora non sono ancora arrivati. Le strutture che si stanno realizzando sono veramente imponenti, e serviranno a dare una risposta alle esigenze delle istituzioni locali e nazionali, strutture che coprono una superficie boschiva di quasi 22.000 mq dove troveranno un ambiente adatto lupi, caprioli, e perchè no, anche quei cinghiali presenti all’interno del Centro da più di 10 anni, come Fedro che è un cinghiale geneticamente puro come purtroppo sempre meno se ne vedono. L’area così suddivisa potrà contenere tutti quegli animali in attesa di essere liberati o trasferiti per la liberazione ai parchi nazionali che ne fanno richiesta, come succede già da numerosi anni, e potranno contenere anche esemplari rinvenuti in natura oramai anziani, che difficilmente possono essere autosufficienti. Questo permetterà a loro di guadagnare qualche anno di vita in più e alla gente, sempre più numerosa ed interessata a conoscere la fauna selvatica autoctona, di poterli osservare tramite un percorso nel bosco. La seconda struttura che da anni volevamo realizzare sulla ex discarica, è adibita agli esemplari di lince euroasiatica (Linx linx), oramai ridotta nelle nostre Alpi a pochi esemplari. La struttura posta in un’area sopraelevata permetterà agli esemplari già nel Centro il Pettirosso di potere avere a disposizione migliaia di metri quadri con tronchi, macigni alti 3 metri, tane, alberi e stagni dove rinfrescarsi durante il periodo estivo, insomma una vera struttura di tutto rispetto che a livello nazionale non esiste. Da qui l’offerta, scopo della nuova area, di ricevere esemplari anziani, problematici, o che abbiano bisogno di cure, anche perchè a struttura attualmente presente verrà adibita agli inserimenti tramite socializzazione con altri individui della stessa specie, o alla quarantena per gli esemplari in arrivo che necessitano di cure o accertamenti sanitari. Ora non ci resta che sperare: nel tempo, che regga il più possibile, ma sopratutto in qualche contributo perchè senza difficilmente si potranno concludere queste strutture veramente all’avanguardia sotto tutti i punti di vista.